TTFB: un parametro davvero utile?

Il Time to First Byte (TTFB) misura il tempo tra la richiesta di una pagina e la ricezione del primo byte di risposta dal server. Spesso viene usato come indicatore di velocità, ma ha davvero senso ossessionarsi su questo numero?

Un TTFB alto viene spesso visto come colpa del server, ma la realtà è più sfumata. Latenza di rete, reindirizzamenti, cache inefficiente e persino il modo in cui il server elabora le richieste influiscono tanto quanto la sua velocità pura. Insomma, non tutto è bianco o nero.

Vale la pena migliorarlo? Dipende.

  • CDN e cache ben gestita aiutano, ma non fanno miracoli.
  • Meno richieste inutili migliorano la velocità generale.
  • TTFB basso ≠ sito veloce: se poi i file CSS e JS impiegano ere geologiche a caricarsi, il problema è altrove.
  • Scegliere il giusto approccio di sviluppo è fondamentale: magari evitare Laravel per una landing page non è un’idea così folle. A meno che l’obiettivo non sia testare la pazienza degli utenti.

Detto questo, se il TTFB è incredibilmente alto, potrebbe essere il momento di farsi qualche domanda. Forse il server sta rispondendo dalla Luna, o forse è il caso di rivedere hosting e configurazione.

Morale della favola: invece di fissarsi su un numero, meglio concentrarsi su cosa rende veloce e fluida l’esperienza utente.

O puoi sempre aggiungere un loader animato e sperare che nessuno si accorga della lentezza.

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